BOM DIA

 

 

Il mattino è umido,

l'aria è ferma.

Il mio corpo gonfio,

le mie guance gonfie,

le mie mani sudano, gonfie.

Scrivo a Francesca mentre prendo il caffé.

Spero che il dialogo con lei anche oggi

m'offra uno spiraglio di speranza,

un'apertura d'ossigeno.

Le dico che oggi ho una giornata vuota,

niente da fare, agenda vuota.

Annoto il sogno che ho fatto stamattina e,

mentre scrivo, capisco.

Adesso il silenzio della giornata mi emoziona:

ci sará tempesta.

Ah, com'è meravigliosa la quiete dei sentimenti

che si ammassano, calmi, l'uno sull'altro,

in conciso ordine, morbidi, come tanti piccoli

cuscini bianchi messi insieme su un letto.

Sará forse una giornata morbida,

suderó leggera, sospireró nel mio gonfiore,

muoveró con calma il mio corpo

nei suoi ora ritrovati passatempi,

e faró attenzione ai messaggi del silenzio,

di questa calma che mi scioglie l'anima,

e accarezza le mie palpebre chiuse.