QUANDO TI SENTO

 

 

Mi dissi che con una parola,

sarei riuscita a fermarla.

Taci! Mi rimproverai.

Pensai che dovevo piuttosto

fermare me stessa.

Taci! Testa che parla,

mente che s'annienta.

Tu ti confondi con lei,

ma tu chi sei,

ma lei chi è,

tu dove sei,

dove finisce lei,

dove ricasca la tua cascata.

Nel suo gembro forse?

E lei nel quale,

dimmi,

lei nel quale,

se lei non sa,

lei neanche sa,

che il bruco fa quello che crede.

E quando tu credi dimentichi,

che credere ti aveva perduto,

quando credesti in dio,

no, quando credesti in un dio,

perché dio non era lui.

Chi era lui.

Non so.

Taci! Mi dissi.

Vedi che non la puoi fermare?

Vedi che,

quando lei non si vede,

tu credi di vederla,

ma tu chi ti credi,

che vederla non è lei,

sei forse tu?

Chi sei tu?

Tu ti vedi?

Chi si vede?

Chi chiede codeste cose?

Chi ode, chi farfuglia.

Taci,

mia amata dama,

ecco,

io adesso non taccio ma taci tu,

fammi parlare,

ascoltami,

mio morbidissimo impasto,

ascolta quello che tu mi fai sentire,

senti questo bacio dolcissimo,

senti come suona,

la meraviglia che provo nel vederti,

il desiderio che provo all'averti,

nuda, nel nostro letto dell'amore,

quando riusciamo a tacere,

quando riusciamo a parlare.

Questo sei per me:

l'attrice della festa,

in questo teatro che non fu mai cosí vero,

come adesso,

come te,

come me quando ti sento.