DI NUOVO L'ANIMA
Entró nella mia casa
e si mise a sedere sulla poltrona affianco a me.
Chi era venuto?
Perché mi succedeva ora?
Prima che il silenzio invadesse tutta la mia bocca,
riuscí con coraggio a sibilare qualcosa-
tra me e me pensai che,
se avessi ripreso il solito cammino della fuga,
avrebbe sofferto la mia anima
ancora una stupida volta,
la punizione piú inutile del mondo.
E ancora un pó fingendo
ch'egli fosse uno qualunque,
sbottai:
„Cos'è importante per te?“
E lui cominció a menzionarmi le sue donne,
questa, quella,
poi la foto, poi la lista dei nomi,
qui e lá qualche gesticolazione,
e mi sconcertó constatare che,
cercando d'ignorare il suo dolore,
lui fingeva ancora meglio di me!
Perché fa questo?
Quando la smetteremo di punire noi stessi,
e insieme anche l'altro, l'altra,
la passione mutua che sogna sola di notte?
Non seppi prepararmi a quello che avvenne di seguito,
e ancora adesso le parole sembrano affetti
da un infinito lievito,
che vuole gonfiare,
che vuole scoppiare,
che vuole affondare lí,
in quello spavento maggiore
che mi pervade il petto.
Mi chiese con un'aria allarmata,
preoccupata, interessata-
adesso non fingeva piú-
„ti senti bene?“
Notai allora,
che se lui lo vedeva, era cosí:
stavo veramente scomparendo.
Mi gonfiai,
mi si addormentava il corpo intero,
e mentre gli arti mi abbandonavano
un calore rosso fuoco li rimpiazzó:
stava facendo fuori tutti.
„Non sto bene... non sto bene...“
dissi mentre mi contorceva l'anima il calore,
e tutto diventava sempre piú bianco,
e io perdevo, io mi perdevo,
non potevo piú...
parlare,
né credere,
non volevo piú spiegare...
Mi svegliai dopo,
e immaginai invano di far capire a mia sorella
cosa m'era accaduto,
ma lei non mi credette mai,
come poteva?
Come potevo io credere a me stessa?
Occhi che non vedono,
odiano i sentimenti leggendari,
che non sono neanche piú letti ormai,
dimenticati nella polvere immobile
delle loro oscure tombe.
Mi arresi alla speranza
della sua comprensione e,
recuperando piano piano la memoria,
sentí d'improvviso nel mio stomaco gli occhi di lui,
che avevano visto tutto,
e sibilai all'anima sua:
„Smettiamola adesso,
che sono stanca.
Non mi rimane piú neanche una lacrima
per piangere questa passione.
Si nega il corpo mio fermamente,
di mentire ancora una volta.
Amiamoci d'ora in poi,
ascoltami, Anima mia...“