UN GELATO, SIGNORA?
Quando il piacere prorompe
dalla sua pelle calda e riposata,
un barlume di pianto spunta
sulla soglia delle sue labbra,
mentre sorride e sospira.
Se la pace per alcuni è
un gelato, o un arma,
o il potere della conoscenza,
per lei lo è il fruscio del vento,
e il sole che si muove tra le foglie,
atterrando rispettoso sulle sue guance ricettive.
E in questo modo giura che,
mentre sulle sue ginocchia lei
possa appoggiare un cuscino,
e un quaderno,
e con la sua mano destra
prendere una matita,
e prolungare il suo piacere,
che si allarga e si allunga
dentro il suo corpo,
e fuori, nella sua casa,
e un pó piú fuori, sul suo balcone
in mezzo al vento del mondo,
finché cosí sará,
vivere non le fará piú cosí paura.
E l'ansia del sapere,
e la vergogna della sua limitatezza,
saranno briciole di sabbia
nell'immensitá del suo deserto.